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lunedì 16 settembre 2013

Microchip per una popolazione di zombies, di cui si conosceranno tutti i movimenti e che potranno solo seguire le regole imposte

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Viene spacciata per “tecnologia amica”, un’idea che rivoluzionerà il nostro modo di vivere, e pare che proprio di rivoluzione si tratterà, visto che questa invenzione produrrà effetti sconvolgenti soprattutto in termini di libertà personale. Di cosa si tratta? Del progetto più scellerato che sia mai stato pensato. Ormai la notizia è abbastanza diffusa e comunque il concetto è già vagamente noto a chi possiede, ad esempio, un cane come animale domestico o una carta di identità di ultima generazione contenente dati biometrici.

LA STORIA
La creazione di un database globale ottenuto schedando l’intera popolazione mondiale, ovvero, il desiderio di controllare abitudini, spostamenti e di influenzareemotività e capacità di scelta degli indiviui, è l’obiettivo da sempre auspicato da chi ha fatto del potere la propria ossessione. Fin dal momento in cui è stato concepito il piano era ben chiaro, sia pure con la consapevolezza
che si sarebbe realizzato lentamente e solo una volta giunti all’adeguato livello tecnologico. Le sperimentazioni si protraggono ormai da diversi anni e oggi i tempi sono finalmente maturi per compiere i passi decisivi. L’incombente crisi economica, il terrorismo e l’incremento della criminalità saranno i principali moventi per attuare questo spregievole progetto che consisterà nell’unificazione monetaria (propedeutica per un sistema basato esclusivamente sulla moneta elettronica) e nell’estorcere il controllo alle nazioni a pannaggio di un organo centrale che, grazie alle giuste tattiche, prenderà presto il sopravvento.
Lo scenario che si prospetta è quello di una dittatura orwelliana, dove il potere non è un mezzo ma il fine, che saprà trovare i pretesti per imporre e mantenere un superstato-fascista-globale che con gradualità finirà per annientare l’uomo e ogni sua espressione creativa. Il governo occulto che occupa i vertici del potere sa bene che le persone, una volta impaurite e messe di fronte a verie e proprie tragedie architettate, sono disposte a cedere di fronte all’offerta di una “sicurezza” che potrebbe anche privarli della libertà individuale. Il meccanismo è tanto semplice quanto efficace: creo il problema, piloto la reazione, offro la soluzione (problema-reazione-soluzione).
Agendo in sinergia con nanotecnologia, programmi avanzati per il controllo mentale (si ricorda il progetto MK-Ultra della CIA) e grazie all’imminente instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale, il piccolo impianto dovrebbe garantire ai nostri controllori il successo tanto ambito. Una popolazione di zombies lavoratori, di cui si conosceranno tutti i movimenti e che potranno solo seguire le regole imposte, totalmente malleabili e mentalmente inerti nei confronti di un’esistenza che avrà ben poco di umano.
IBM, Verichip ed il Quarto Reich

LA TECNOLOGIA






VeriChip è un dispositivo con identificazione a radiofrequenza (RFID) che può essere usato in vari campi, sicurezza, finanza, identificazione di emergenza e altre applicazioni. Delle dimensioni di un chicco di riso, ogni dispositivo VeriChip contiene un numero di verifica unico che è rilevato passando semplicemente accanto ad un’apposito scanner. La capsula è lunga 11,1 millimetri, ha un diametro di 2,1 millimetri e trasmette sulla frequenza di 125 kHz. L’ubicazione standard del microchip è nell’area della fronte o nella mano destra. La breve procedura di ‘innesto’ (chipping) del paziente dura solo alcuni minuti e utilizza solamente un’anestesia locale seguita da un’iniezione rapida e indolore del VeriChip. Una volta inserito sotto pelle, il VeriChip non è visibile ad occhio nudo. Una piccola quantità di energia in radiofrequenza parte dallo scanner e stimola il VeriChip che emette tramite segnali in radiofrequenza il numero di verifica.
Dimostrazione Come Funziona il Microchip Impiantato negli Esseri Umani in un Centro Commercialeby bigbrotheronsky

LA PROPAGANDA
Le operazioni di marketing per la promozione di questa tecnologia sono partite ormai da diverso tempo e c’è già chi è convinto che, spinti dalla tensione generale che si genererà in questi anni, l’obbligo del chip sarà disposto entro il 2010.
Nel 2002, trascinati dall’enfasi del figlio 14enne (Derek, già allievo prodigio della Microsoft), un’intera famiglia americana, i Jacobs, si è fatta impiantare il verichip. Ora affermano di sentirsi veramente “sicuri” e, infatti, nell’eventualità che venissero ricoverati, nessuno potrà mai sostituire le loro cartelle cliniche o, nel caso perdessero i documenti e contemporaneamente l’uso della parola, la loro “identità numerica” sarà fedelmente custodita nel chip! L’identità, a cui sono collegati il nostro denaro e tutti i nostri beni, sarà finalmente protetta a vita, poichè il chip, una volta inserito chirurgicamente, non è più espiantabile. Qualsiasi tentativo di rimozione sarebbe rilevato da un’apposita centrale che, in assenza del segnale identificativo, avvertirebbe le autorità. Inoltre, l’eventuale tentativo di rimozione, sarebbe ulteriormente scoraggiato dalla fuoriuscita di liquami a base di litio e mercurio che intossicherebbero gravemente il corpo. Niente male come “tecnologia amica”!
Palm Beach, FL – 20 aprile 2004 – La Applied Digital Solutions, una società che si occupa di sviluppo di tecnologia avanzata, annuncia che il Ministero Italiano della Salute ha approvato un studio clinico che testa un applicazione medica di VeriChip, il VeriMed. Lo studio comincerà all’Instituto Nazionale Lazzaro Spallanzani a Roma, il 26 aprile 2004. Il pricipale promotore, il Dott. Giorgio Antonucci, presentò uno studio al Ministero della Salute e ha ricevuto l’approvazione a procedere. Lo studio è stato progettato per osservare la funzione tecnologica di VeriMed durante la cura di pazienti le cui condizioni mediche impediscono al personale dell’ospedale di reperire informazioni vitali. Ai pazienti sarà offerta l’opportunità di utilizzare la tecnologia di VeriMed per fornire le loro informazioni di identificazione personale e la loro recente storia medica. Il Dott. Antonucci ed il suo personale si propongono di iniziare immediatamente con le iscrizioni dei pazienti al programma. E’ stato anticipato che gli obiettivi dello studio saranno realizzati nel giro di sei mesi, quando i risultati della sperimentazione saranno presentati al Ministero della Salute.
Commentando l’annuncio della sperimentazione a Roma, Richard Seelig, Vicepresidente del settore Applicazioni Mediche della VeriChip Corporation, ha affermato: “Siamo lieti che il Ministero Italiano della Salute e il prestigioso Istituto Lazzaro Spallanzani abbiano progettato e approvato uno studio per valutare il sistema VeriMed, che potrà migliorare la qualità del servizio offerto ai loro pazienti.” La parte logistica e l’assistenza tecnica per lo studio che viene effettuato a Roma sono offerte da Biotronica SRL, di Fanara and Associates SRL, il distributore di VeriChip esclusivo per l’Italia.
Non si nota, ma fa la differenza. E’ questa la discriminante introdotta da un locale di Barcellona, ilBaja Beach Club, che nel 2004 mise a disposizione dei suoi soci importanti un chip a radiofrequenze. La vecchia tradizionale tessera di riconoscimento, che funzionava anche come carta di credito con cui si pagavano le consumazioni, va in soffitta, almeno in questo locale. I clienti d’elite che si presenteranno nel club con il loro discreto chip sottopelle saranno subito riconosciuti: niente più code e, soprattutto, niente portafoglio o carta di credito per pagare le cosumazioni. Tutto sarà addebidato sul conto personale del cliente grazie al microchip, che sarà riconosciuto e scannerizzato dall’apposita attrezzatura elettronica messa a punto dalla Applied Digital Solutions.
Secondo la ADS, questo microchip è solo il modello base. Ben presto un VeriChip di nuova concezione avrà al suo interno sensori in grado di leggere le caratteristiche vitali di una persona (battiti cardiaci, temperatura, pressione, colesterolo ecc.) e trasmetterla a un computer. E già si studia il VeriChip che potrà essere collegato direttamente a un satellite per seguire la posizione di una persona, secondo dopo secondo.
Ma tutto questo e anche di più, diventa quasi uno specchietto per le allodole, quando possiamo benissimo pensare all' utilizzo del telefono e dell' uso che ne facciamo. Certamente differente e con criteri ''primitivi'' confrontati con il microchip, anche in questi casi basta veramente poco per essere controllati e inseguiti ovunque.
Leggiamo sul Washington timesNew software uses smartphone camera for spying ovvero Nuovo software usa le videocamere degli smartphone per spiare:

L'articolo parla di un nuovo malware, una sorta di virus informatico, che permette di prendere controllo da remoto di uno smartphone e della sua video camera e quindi spiare tutto ciò che risulta visibile nella sua portata.

Ma chi ha elaborato tale software? Nientemeno che una struttura militare, il Centro StatunitenseU.S. Naval Surface Warfare Center!
Lo conferma anche il Dailymail nell'articolo
nel quale si spiega come tale software può addirittura creare modelli 3D di abitazioni ed uffici in cui il telefono portatile si trova per molto tempo.

Ed il New York Times a sua volta, spiega come quello non si debba chiamare telefonino ma "congegno per tracciare" http://www.nytimes.com/2012/07/15/sunday-review/thats-not-my-phone-its-my-tracker.html?_r=1&ref=opinion

In tale articolo leggiamo:
Grazie all'esplosione della tecnologia GPS ed alle app degli smartphone, questi congegni stanno anche prendendo nota di cosa compriamo, dove compriamo, quanti soldi abbiamo in banca , a chi spediamo e-mail, quali siti visitiamo, dove andiamo, a che ora andiamo a dormire e a che ora ci svegliamo — ed altro ancora. 
Del resto le prove ottenute tramite il tracciamento dei GPS arrivano persino al tribunale:

Anche in Italia i media si sono occupati della questione, vedi l'Espresso, sul quale è stato pubblicato l'articolo Così il potere spia nel tuo PChttp://espresso.repubblica.it/dettaglio/cosi-il-potere-spia-nel-tuo-pc/2168193

In tale articolo si riferisce di un software denominato FinFisher:
un prodotto commercializzato da due giganti del settore che hanno stabilito una stretta collaborazione: l'inglese Gamma e la tedesca Elaman.

Niente sembra poter sfuggire a FinFisher: è una tecnologia capace di agire su computer e telefonini, che penetra gli scudi di firewall e antivirus, ed è capace di rubare qualsiasi informazione: dalle conversazioni via Skype alle chat, dai file stampati a quelli cancellati. Può essere installata direttamente nei computer attraverso dispositivi fisici, come le chiavette Usb, ma anche a distanza, attraverso file che infilano il micidiale cavallo di Troia "FinSpy", "un Trojan professionale che è completamente invisibile e tutte le sue comunicazioni sono totalmente coperte". Uno strumento per monitorare mafiosi, terroristi e criminali, certo. Ma che potrebbe finire nelle mani di chiunque.
Detto questo è facile pensare che governi e servizi segreti usino queste tecnologie per spiare all'occorrenza la popolazione.
A riprova di ciò ti mostro un'applicazione per Android, quindi per il più diffuso sistema operativo per cellulari al mondo che serve proprio a tale scopo ma lato utente, ossia io me lo installo e da remoto, ossia da qualsiasi PC, in caso di furto del mio cellulare posso scattare foto, girare video avere accesso al registro chiamate, agli sms, disinstallare applicazioni, cancellare la memoria del telefono, tutto in maniera assolutamente trasparente alla persona che tiene in mano il telefono.
L'applicazione in questione la puoi trovare qui: Cerberus antifurto ma ce ne sono altre simili.  L'ho provata per curiosità ed è tutto assolutamente trasparente ed i risultati ti arrivano via e-mail.

Comodo sì, in caso di furto.  Inutile dire che tale tecnologia è ovviamente utilizzabile ad insaputa dell'utente dato che è alla portata di tutti, tra l'altro.

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